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lunedì 14 marzo 2022

ANZACS: EP. 2 THE BIG PUSH

986_ANZACS: EP. 2 THE BIG PUSH ; Australia, 1985; regia di Pino Amenta, John Dixon e George Miller.

Il secondo episodio della serie Anzacs dedicata alla partecipazione australiana alla Prima Guerra Mondiale conferma e rilancia quanto di buono fatto segnare all’esordio. Intanto va detto che, pur essendo una produzione televisiva degli anni ottanta, le singole puntate hanno la dignità strutturale e narrativa del vero cinema. Anche nell’ora e mezza di The Big Push, l’episodio dedicato alla Battaglia della Somme nel 1916, la storia è ben costruita e bilanciata tra i vari umori. Come noto la Battaglia della Somme fu uno degli eventi più tragici della Storia e certamente questo aspetto è evocato in modo funzionale dal film. Certo, va riconosciuto che c’è un discreto ricorso alle scene notturne, forse per celare la tipica sobrietà (meramente legata a questioni di budget) delle produzioni televisive rispetto al cinema vero, quello per il grande schermo. Ma si tratta di uno stratagemma tutto sommato funzionale. La vena ironica che percorre quasi tutti gli altri segmenti narrativi, ben sostenuta dal soldato Pat Cleary (Paul Hogan), è la caratteristica che ci ricorda maggiormente che Anzacs è una produzione televisiva, visto che i siparietti del simpatico imbroglione australiano ricordano il tenore narrativo dei telefilm del periodo. Cleary, sempre intento a sottrarre liquori, o qualunque altra cosa commerciabile, agli approvvigionamenti quando non impegnato nella sua attività di allibratore, nel momento critico, dimostrerà di saper essere valoroso. Infatti, proprio nella bagarre della Battaglia della Somme si guadagna i gradi di caporale. Chi è caporale per scelta, avendo rifiutato il rango di ufficiale, è il vero protagonista, Martin Barrington (Andrew Clarke), anche in questo episodio sugli scudi sebbene la morte dell’amico Dick (Mark Hembrow), avvenuta nel primo episodio, rappresenti un po’ un ostacolo nella sua storia sentimentale con Kate (Megan Williams). Dick era fratello di Kate, splendida ragazza aggregata al reparto come infermiera, e ora Martin si sente eccessivamente responsabilizzato nei confronti della giovane: ma come può pensare di prendersene cura, quando ogni minuto può facilmente essere il suo ultimo? 

La traccia sentimentale rimane quindi un po’ in sordina e, ad affiancare quella bellica, sempre preponderante, troviamo alcuni approfondimenti di natura politica. In Australia si discute se introdurre la circoscrizione, per far fronte alle continue richieste di uomini dal fronte. Keith Murdoch (David Bradshaw), giornalista australiano (e padre di Rupert, l’odierno magnate dell’editoria) è inviato in Europa dal Primo Ministro del suo paese per chieder conto al comando britannico di come vengano impiegati gli uomini del reparto Anzacs. In questi colloqui, così come in tutto il lungometraggio, compresi anche i siparietti comici, il film demolisce letteralmente l'ideologia imperialista britannica. 

Quando il tenore narrativo è leggero, e si aggira per lo schermo Cleary, allora gli inglesi vengono ferocemente presi in giro; quando il tono diventa serio, vengono evidenziate tanto le lacune strategiche del comando quanto il disprezzo per tutto ciò che non è british da parte dei figli di Albione. La sorpresa degli Aussie di non essere considerati dalla Madre Patria al livello dei cittadini inglesi sembra minore, in questo secondo episodio; anche se c’è un passaggio in cui si rimarca come la considerazione di cui godano, presso il comando britannico, sia persino inferiore a quella dei canadesi. C’è una certa onestà, da parte degli autori, nella descrizione di una effettiva intemperanza di cui soffrono gli australiani (volendo, già nella dubbia moralità di uno degli eroi del film, il citato Cleary, sebbene il tono di questi passaggi sia divertito e il personaggio simpatico). In ogni caso, la tendenza all’indisciplina e alla mancanza di moderazione è vista come il fumo negli occhi dagli inglesi e il film su questo punto non nega le responsabilità degli australiani. Ma non esista a mettere spalle al muro gli inglesi per una guerra voluta e soprattutto mandata avanti macellando i propri uomini senza alcun riguardo. Allo spettatore resta il nodo da sciogliere: quanto può essere grave essere degli attaccabrighe all’interno di un locale notturno e quanto essere guerrafondai a livello planetario. 




Megan Williams

2 commenti:

  1. si arriva anche alla scazzottata, all'interno del locale?
    comunque, se si demolisce l'imperialismo, è cosa buona e giusta :)

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