676_19° STORMO BOMBARDIERI (Bombardier). Stati Uniti; 1943. Regia di Richard Wallace e Lambert Hillyer.
Il bombardamento di Dresda, in Germania, è forse l’evento
più celebre di questa pratica bellica, a patto di non prendere in esame lo
sgancio degli ordigni nucleari di Hiroshima e Nagasaki. Stiamo parlando di
azioni di guerra della II Guerra Mondiale,
naturalmente e, in realtà, ben prima del bombardamento che aveva raso al suolo
la città tedesca, dal
Ben diversa era l’azione dei piloti dei caccia dell’epoca che, con le mitragliatrici, guardavano a cosa sparavano e spesso erano impegnati in duelli dai toni cavallereschi. In effetti l’eredità nobile della figura del pilota (si pensi al Barone Rosso, come esempio) era ancora perfettamente valida nella II Guerra Mondiale. Nel film, il capitano Buck, interpretato da Randolph Scott, non manca mai di rimarcare la superiorità, vera o presunta che sia, dei piloti sui bombardieri. Gli si oppone il maggiore Davis (Pat O’Brien), ex pilota e ora convertito, per necessità di causa, al partito dei bombardieri. L’operato dell’ufficiale è quasi metalinguistico: nel momento in cui la guerra viene decisa da un uso smodato e indiscriminato dei bombardamenti sulle città piene di civili, occorre riqualificare la figura del bombardiere in seno all’esercito americano e, soprattutto, nelle platee dei cinema del paese.
In tal modo, rendendo eroici questi soldati, sarà più semplice difendere poi la strategia sanguinaria perpetrata durante il conflitto, messa in atto, in senso per altro unicamente materiale, proprio da questo tipo di aviatori. In questa direzione va anche l’insistita dimostrazione degli innovativi dispositivi di puntamento che dovevano rendere i bombardamenti più mirati, meno legati al caso. In realtà sul Giappone questa attenzione scientifica non fu percepita, durante la guerra ma, come detto, questo aspetto nel film ha uno scopo probabilmente diverso. Si cerca cioè di ammorbidire l’idea dei bombardamenti per anticipare o contenere eventuali scrupoli di coscienza nell’opinione pubblica americana dell’epoca. A coronamento di un film che in definitiva cerca spesso di stemperare i toni drammatici, la vera protagonista della storia è una ragazza, Burton, interpretata da una pimpante Anne Shirley. E, in qualità di personaggio più carismatico della storia, è proprio lei che decreta l’esito della contesa piloti vs bombardieri. Messa al centro della tresca amorosa, corteggiata sia da Buck (pilota), che da Davis (ex pilota e ora comandante dei bombardieri), sceglie Carter (Walter Reed), un bombardiere al 100%.
Con buona pace delle macerie piene di cadaveri di civili nelle città bombardate, verrebbe da dire.
Spiace chiudere con un passaggio retorico per un film comunque godibile dal punto di vista avventuroso, ma non si deve in nessun modo concedere il fianco all’opera di sdoganamento della vile pratica dei bombardamenti, anche quando intesi in un contesto bellico.
Anne Shirley
Nessun commento:
Posta un commento