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martedì 25 marzo 2025

IL PELO NEL MONDO

1642_IL PELO NEL MONDO . Italia, 1964. Regia di Antonio Margheriti e Marco Vicario

Sulla scia del filone sexy scaturito da Europa di notte di Alessandro Blasetti, Il pelo nel mondo merita la segnalazione non fosse altro perché uno dei registi accreditati è Antonio Margheriti. Margheriti, che si presenta anche in quest’occasione sotto lo pseudonimo di Anthony Dawson, vantava già una discreta carriera, tra cui si possono ricordare i quattro film del ciclo Gamma Uno e gli ottimi La Vergine di Norimberga e Danza Macabra. Al suo fianco, per questa sua incursione nei Mondo movie, troviamo Marco Vicario, al tempo ancora alle prime armi dietro alla macchina da presa. Lo schema de Il pelo nel mondo ricalca il prototipo di Blasetti, anche se presenta delle analogie ancora più evidenti con il successivo Il mondo di notte, di Luigi Varzi. Il titolo del film lascia abbastanza perplessi ma è già una chiave di lettura per comprendere come, in fin dei conti, si tratti di un’operazione semiseria. La donna è al centro dell’obiettivo e, è innegabile, il riferimento nel titolo è effettivamente maschilista in modo piuttosto becero. I titoli di testa che scorrono su buffi disegni animati stilizzati, opera dell’Incom, cercano quindi di alleviare il tono sin da subito, buttandola sullo scherzo e niente più. A quel punto, anche il primo assaggio di film, che presenta una rappresentazione del famoso detto “donna al volante, pericolo costante”, può passare indolore. Il film si snoda tra un’interpretazione di un luogo comune e l’altro, e a finire sulla graticola dello schermo sono ora i cinesi, ora i tedeschi, ora nella Papua Nuova Guinea, ora nel Laos, sempre in bilico tra l’ironico e il cialtronesco. In perfetto stile Mondo movie, non mancano però i passaggi toccanti, quello delle povere donne di Hong Kong, ma anche quello della pesca del “pesce vela”. Nella battuta di pesca filmata, la dura lotta che questi marlin oppongono è alfine vinta dal pescatore, che issa a bordo il malcapitato pesce. Si tratta di una femmina e il maschio, a quel punto, seguirà l’imbarcazione, finendo anche lui per essere catturato, stavolta quasi senza sforzo. La musica di Bruno Nicolai e Nino Oliviero, si fa struggente sottolineando il passaggio in tono differente rispetto al più leggero resto della pellicola. L’ingaggio di Nino Oliviero, era un tipico esempio di come il nostro cinema di cassetta consolidasse i generi: il musicista aveva infatti lavorato ai primi tre film di Jacopetti e Prosperi, in supporto a Riz Ortolani e, evidentemente, si pensava potesse essere una sorta di garanzia. Ancora più forte fu il legame che introdusse Mario Morra, chiamato al montaggio, che aveva appena finito di lavorare in sala taglio per Mondo Cane n.2. Fu proprio il Morra, consapevole della quantità di materiale inutilizzato per il secondo Mondo cane, a mettere in contatto Jacopetti con Marco Vicario per l’acquisto di spezzoni di pellicola non utilizzati. In effetti, alcuni passaggi tra i due film, Mondo cane n.2 e Il pelo nel mondo, sono effettivamente simili se non proprio identici. Nel complesso, nonostante questo affannarsi il risultato fu però deludente. Paolo Mereghetti, nel suo dizionario, lo liquida così: “squallido, insopportabile e con battute misogine. Tra le poche curiosità di costume, l'insistenza sui trans”. In effetti, quello dei transgender è un cliché dei Mondo movie che viene rispettato anche stavolta, con ben due passaggi. Nel secondo dei quali, viene rispettata anche un’altra consuetudine dei Mondo movie, ovvero di rifilare panzane davvero poco credibili, miste ad altre più plausibili e chissà, anche a qualche mezza verità. Quando viene presentata la bellissima Coccinelle, il commento di Nino Rienzi cerca di convincerci che la soave, platinata e celebre transessuale fosse, in precedenza, un improbabile sergente d’artiglieria: e va beh, da un film che si intitola Il pelo del mondo, cosa ci si poteva aspettare? 




Al fenomeno dei Mondo Movie, Quando la Città Dorme ha dedicato il secondo volume di studi attraverso il cinema: MONDO MOVIE, AUTOPSIA DI UN GENERE, AUTOPSIA DI PAESE


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