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mercoledì 8 settembre 2021

IL SERPENTE BIANCO

888_IL SERPENTE BIANCO (Mamba)Stati Uniti, 1930; Regia di Albert S. Rogell.

Leggendario film che si pensava fosse perduto, Il Serpente Bianco, o Mamba nell’originale, è un’opera che riserva una notevole quantità di aneddoti curiosi. Uscito agli arbori degli anni ’30, è stato il sesto lungometraggio a colori della storia del cinema, il primo tra questi a non essere un musical e il primo a non essere prodotto dalla Warner Bros. Il Serpente Bianco fu infatti realizzato dalla Tiffany Production, uno studio specializzato in Powerty Row, ovvero pellicole a basso costo, che per altro per il film di Rogell azzardò una produzione in grande stile. Il successo al botteghino del film non evitò allo studio quei problemi finanziari che lo portarono alla rapida chiusura. E senza che ci fosse qualcuno che si preoccupasse degli archivi della casa di produzione: si dice che i negativi originali del catalogo Tiffany furono usati sul set di Via col Vento (1939, di Victor Fleming) per alimentare gli incendi sulla scena(!). Tra questi, naturalmente, c’è chi ipotizzò ci fossero appunto gli originali de Il Serpente Bianco che, fino alla clamorosa scoperta di una copia australiana, sembrava un film andato perduto. Invece, nel 2009 venne rinvenuta la suddetta copia che però era priva di sonoro; fortunatamente all’UCLA Film & Television Archive erano custoditi l’audio e un paio di bobine a colori, insomma, Il Serpente Bianco poteva tornare in vita! Il film, in sé, non è certo un testo imprescindibile ma presenta alcuni aspetti anche più interessanti delle traversie citate. Mamba, il soprannome con cui era conosciuto August Bolte (Jean Hersholt) è un bieco individuo, razzista e violento. 

Proprietario terriero in quel di New Posen, nell’Africa orientale tedesca, maltratta i lavoratori africani al suo servizio e non esita ad approfittare sessualmente delle donne. Persino i militari dei presidi della zona, siamo alla vigilia della Prima Guerra Mondiale, siano essi inglesi o tedeschi, lo evitano come la peste. Per cercare di rifarsi una reputazione si sposa con la bella Helen von Linden (Eleanor Boardman) una nobile in difficoltà economica che si sacrifica romanticamente per salvare il padre dalla rovina. Quando scoppia la guerra, Bolte, per evitare di essere arruolato e coinvolto nel conflitto, sobilla strumentalmente la rivolta degli indigeni; insomma, un individuo davvero spregevole a cui Jean Hersholt dedica però un’interpretazione memorabile. Sullo sfondo della guerra, con gli indigeni in subbuglio, in primo piano si staglia la lotta tra l’eroe e il cattivo, con Karl von Reiden (Ralph Forbes), un ufficiale tedesco, che cerca di salvare la bella Helen dalle grinfie del terribile Bolte. Incendiato da colori sgargianti, soprattutto i verdi e i rossi, spregiudicatamente dotato di un fascino malsano, Il Serpente Bianco non sarà un capolavoro della settima arte ma il suo recupero integrale e un’adeguata facilità di fruizione sono fortemente auspicabili. In mezzo alla mediocrità del politicamente corretto tanto in voga oggi, è puro ossigeno narrativo.







Eleanor Boardman



1 commento:

  1. C'è voluto un bell'assemblaggio per farlo tornare in vita!... Beh, tanto meglio... ;)

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