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domenica 17 settembre 2023

CODICE SEGRETO

1353_CODICE SEGRETO (Rendezvous). Stati Uniti, 1935; Regia di William K. Howard.

E’ perfettamente credibile, come si legge un po’ dovunque, che Codice Segreto, film di William K. Howard, fosse pensato per avere sullo schermo William Powell e Myrna Loy, che così bene avevano fatto insieme ne L’Uomo Ombra (di W. S. Van Dyke), film dell’anno precedente. In effetti Powell e la Loy diverranno una delle coppier più prolifere di Hollywood, arrivando a superare la dozzina di film in cui collaborano sullo schermo. Purtroppo Myrna era in sciopero, in quanto voleva veder finalmente adeguato il suo salario, e la produzione ingaggiò Rosalind Russell al suo posto. Rosalind fu certamente una valida attrice ma, nel ruolo di una diva come Myrna Loy, pagava molti dazi. La salvezza, almeno parziale, per Codice Segreto, fu probabilmente nella strabordante verve di William Powell, che, nel film, sovrasta tutto e tutti e porta onorabilmente in porto la barca. A vederlo oggi, il suo show è quasi eccessivo, sebbene i toni da commedia sofisticata rendano digeribile qualunque cosa se fatta con il giusto aplomb e, sotto questo aspetto, Powell era imbattibile. Ma, nel film, gli manca un adeguato sparring partner: la Loy era perfetta, per contendergli la scena, perché aveva la stessa nonchalance unita ad una classe, una bellezza, inarrivabili. Questo manteneva il confronto sempre acceso. La Russell, da parte sua, conosce i toni e i ritmi della commedia, oltre ad essere indiscutibilmente una bella donna, sia chiaro; ma, nel film, in capo a dieci minuti finisce per divenire una marmocchia impertinente e combinaguai. Il modo in cui Joel, il suo personaggio, rincorre come un cagnolino il tenente Bill Gordon, quello di Powell, la rende poi inattendibile come partner nel lieto fine, tanto che viene il dubbio che, almeno per qualche istante, l’ufficiale americano non le abbia preferito davvero miss Karloff (la gelida Binnie Barnes). 

E’ una battuta, ovviamente, perché il tenente Gordon, animato dallo spirito di William Powell, è praticamente infallibile, nonostante la trama si diverta a metterlo un po’ in difficoltà. E quindi gli basti relativamente poco per smascherare il gioco degli agenti segreti nemici, qui doppiamente in incognito, visto che lo studio impose di non fare espliciti riferimenti alla Germania per non urtare Hitler, al potere ai tempi dell’uscita del film. Ma, in ogni caso, ci sono pochi dubbi: siamo durante la Prima Guerra Mondiale, con gli Stati Uniti che devono intervenire ma la rotta verso l’Europa è insidiata dai sommergibili tedeschi. Il Servizio Segreto del Kaiser è infallibile e le navi vengono puntualmente affondate; occorre che il controspionaggio americano risolva in qualche modo la questione. Gordon, per diletto, aveva scritto un testo sui codici segreti per criptare i messaggi; aveva usato anche un nome d’arte, per non essere riconosciuto, visto che non desiderava avere incarichi d’ufficio ma auspicava di andare sul campo di battaglia. Quest’ultimo aspetto, per quanto possa sembrare difficile da credere, almeno oggi, è forse il meno fantasioso; per gli altri, giova ricordarsi che Codice Segreto è, sostanzialmente, una commedia sofisticata ambientata nel mondo dello spionaggio di guerra. La verve di Powell è poi il digestivo che permette alle stramberie della trama di passare quantomeno in cavalleria. Sul versante sentimentale, l’aitante tenentino, ad un party – e dove se no? – intercetta la bella Joel e ha l’incauta idea di corteggiarla. La ragazza è la nipote di un Segretario di Guerra e utilizzerà questa parentela per trattenere in America l’ufficiale, impedendogli di andare a combattere in Europa. Da lì in poi, il povero Gordon non se la scollerà più di dosso. Il che è anche il gioco della commedia, per la verità, ma la povera Rosalind non regge affatto il campo e affossa con sé anche parte delle ambizioni del film. Ma, in fondo, poco male. 



Rosalind Russell



Binnie Barnes




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