1379_IL DELINQUENTE DEL ROCK AND ROLL (Jailhouse Rock). Stati Uniti 1957; Regia di Richard Thorpe.
Si dice che Il delinquente del Rock and Roll sia uno dei film preferiti dai suoi fans tra quelli interpretati da Elvis Presley. Va precisato che la carriera cinematografica del Re del Rock and Roll non è lontanamente paragonabile a quella musicale; tuttavia Jailhouse Rock, questo il titolo originale, è un onesto film. Ma non troppo più di questo; molto probabilmente, Stella di Fuoco (1960, regia di Don Siegel), restando tra i film di Elvis, è più riuscito e completo. Ma va detto che, in quello di Siegel, l’apporto musicale di Presley era, se non proprio relativo, non più che complementare al soggetto. Ne Il delinquente del Rock and Roll, per quanto Richard Thorpe abbia una mano solida in regia, l’importanza della musica è già più importante, nel computo generale dell’opera. In questo senso, nell’ottica che assunse il genere in sé, Il delinquente del Rock and Roll è quindi più significativo. Con gli anni Cinquanta, infatti, la musica leggera aveva acquisito, presso il grande pubblico, un favore sconosciuto in precedenza; al cinema, nel genere musicale, si era sviluppata una corrente che fungeva semplicemente, e dichiaratamente, da pretesto per vedere gli idoli delle folle sul grande schermo. Fu un fenomeno mondiale e non solo americano, si pensi agli italiani musicarelli, e Elvis Presley fu il caso più clamoroso tanto che i film che erano incentrati sulle sue canzoni vennero definiti, in modo non troppo lusinghiero, per la verità, Presley Movies. Lo stesso Elvis non fu particolarmente entusiasta della sua carriera cinematografica; tuttavia questa eccessiva deriva commerciale, con i film che erano divenuti un mero strumento all’industria musicale, arrivò col tempo.
Il delinquente del Rock and Roll è solo il terzo film di Elvis Presley e, come detto, Richard Thorpe riesce a tenere la barra sufficientemente dritta. Il racconto filmico ha quindi una sufficiente struttura narrativa e Elvis, oltretutto, seppur non sia un attore provetto, si prodiga con impegno nel recitare la parte dello scapestrato, se non proprio del delinquente, come recita invece il titolo italiano. Certo, Vince Everett – il personaggio interpretato da Elvis – finisce anche in galera, ma per omicidio preterintenzionale. Ovvero, Vince, intervenuto in difesa di una donna aggredita dal marito, si era scazzottato con l’uomo che, cadendo aveva picchiato la testa ed era finito al creatore. Insomma, più un incidente che un crimine; tuttavia Elvis si sforzerà, per tutto il racconto, di rendere almeno un po’ antipatico il suo personaggio, in qualche caso perfino esagerando. In carcere Vince conosce Hunk (Mickey Shaughnessy), che lo sgrezza musicalmente oltre a insegnargli come si campa in galera. Uscito di prigione, Vince incontra Peggy (Judy Tyler), che diverrà sua agente discografica, sua socia e, inevitabilmente, sua fidanzata, anche se su questa intesa la vicenda la tirerà per le lunghe come da canovaccio sentimentale. È curioso che un film promosso evidentemente dalla casa discografica di Elvis, proponga un personaggio che si autogestisce e, oltretutto che, quando si rivolge al una società del settore, ne venga ignobilmente truffato. Nel complesso la vicenda si lascia guardare, pur non presentando particolari novità: il racconto vede la rapida ascesa del protagonista, partito addirittura dalla galera, arrivare in cima, finendo, a quel punto, per snobbare un po’ i vecchi amici, Hunk e Peggy. Qui c’è una curiosità simile a quella già citata: a far deragliare Vince dalla strada maestra è infatti il cinema, che lo seduce con gli agi, le ricchezze, i privilegi che si possono riassumere nelle grazie di Sherry (Jennifer Holden), platinata starlette di Hollywood. Quasi che, tanto la casa discografica che lo studio cinematografico, facciano mea culpa; salvo poi guardarsi bene dal perdere certe abitudini, a ben vedere. Tuttavia, nello specifico, Il delinquente del Rock and Roll non ha alcun bisogno di accampare scuse, visto che raggiunge un risultato comunque dignitoso. E poi ci sono le canzoni di Elvis, che sono, come da copione, il piatto forte del film: Jailhouse rock, Young and beautiful, I want to be free, Don't leave me now, Baby I don't care, Treat me nice. Tutti i brani cantati da Elvis sono imprescindibili, questo è sacrosanto, ma a livello strettamente cinematografico la prima citata, Jailhose rock, è da sottolineare anche per via della coreografia strepitosa. Spesso considerata la miglior performance musicare del Re del Rock and Roll nei suoi film è anche indicata come il primo prototipo di video musicale: ma la cosa più importante è che è bellissima.
Judy Tyler
Jennifer Holden
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