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sabato 15 luglio 2023

LUIGI GANNA DETECTIVE: SOTTO IL SEGNO DELL'ACQUARIO

1311_LUIGI GANNA DETECTIVE: SOTTO IL SEGNO DELL'ACQUARIO Italia,1979; Regia di Maurizio Ponzi.

Il secondo episodio della serie di film televisivi Luigi Ganna Detective conferma le perplessità suscitate dalla puntata d’esordio senza purtroppo riuscire ad intensificare quelli che erano gli spunti interessanti. Qualcosa di buono c’è, comunque: la natura insolita dell’intrigo – che si fatica a comprendere, ma questo potrebbe anche non essere un limite – il finale sospeso e non certo rassicurante, e la professionalità di Luigi Pistilli, il detective Ganna protagonista. Meno convincente, in questo caso, Romano Scarpa nei panni del commissario Bastogi mentre Franco Bianchi – è Ermanno, una sorta di segretario di Ganna – conferma lo scarso feeling col teleschermo già mostrato in precedenza. Trattandosi di un giallo che si rifà in parte ai vecchi film hollywoodiani, in questo Sotto il segno dell’acquario la produzione Rai sembra dare maggior corpo alla presenza della dark lady, in pratica solo paventata nella puntata d’esordio, e qui invece presente in un ruolo addirittura duplice. Nello specifico, la fonte di ispirazione della serie, come si può intuire in parte dalla professione del protagonista, sono i racconti hard boiled degli anni Trenta d’oltreoceano. Il bianco e nero della fotografia, per la verità troppo slavato, e le musiche di Bernarnd Hermann sono elementi che cercano di ricreare quelle atmosfere adattandole al contesto milanese di fine anni Settanta: lodevole intenzione ma non del tutto riuscita. Si diceva delle femme fatale: Valeria Ciangottini interpreta due sorelle, e se Titti – quella che si presenta da Ganna cercando di rintracciare il cognato dando il via al racconto – è un po’ smunta, l’attrice si rivela molto più accattivante nei sofisticati panni di Sonia. Questa duplice traccia contraddistingue anche l’interpretazione di Carola Stagnaro: la prima versione di Lucrezia Imbriani de Cortez è una ragazza drogata e incosciente; successivamente si presenta al nostro negli eleganti abiti della rampolla di nobile famiglia, antipatica ma di un certo appeal. Tuttavia, nel complesso, neanche le due attrici riescono a lasciare un significativo ricordo nel racconto che rimane niente più che un onesto tentativo. 

Valeria Ciagottini 


Carola Stagnaro 

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