Translate

mercoledì 20 marzo 2019

IERI, OGGI, DOMANI

320_IERI, OGGI, DOMANI . Italia, Francia 1963;  Regia di Vittorio De Sica.

Quello di Vittorio de Sica è un film a episodi nel quale il regista ci mostra la sua grande abilità di autore popolare, mettendo in scena tre piccole storie perfette per esaltare le caratteristiche dell’attrice protagonista, Sophia Loren. La diva è affiancata dal bravo Marcello Mastroianni che si adatta anch’esso alla perfezione alla bisogna, ma è l’attrice il perno su cui si muove l’interesse della macchina da presa. I tre episodi sono geograficamente distribuiti per l’Italia e, raccogliendo una serie di luoghi comuni di facile accessibilità per il pubblico, mettono in scena la solita piuttosto triste commedia italiana che abilmente siamo riusciti a trasformare da tragedia nazionale addirittura a genere cinematografico. Il primo episodio è ambientato a Napoli, nella miseria culturale ed economica: l’attrice è nel suo habitat naturale e fornisce una prova adeguata alle circostanze, per quanto abbastanza deprimente. Mastorianni è chiamato ad un ruolo ingrato e giustamente la mette sulla farsa. Per il secondo racconto filmato ci spostiamo a Milano, vista però in modo volutamente molto superficiale, a testimoniare il fatto che, in Italia, anche laddove si sia riusciti ad emergere dalla miseria economica, non si sono poi fatti i corrispettivi progressi sul piano morale. e. La Loren possiede l’attitudine a recitare il ruolo della donna ricca, borghese ed annoiata, e se la cava egregiamente; Mastroianni rimane nelle sue corde più tipiche, sebbene non abbia il tempo di dare spessore al suo personaggio. La storia scivola via come una corsa in spider. Il terzo frammento è quello più interessante, ed è ambientato a Roma. 

Il motivo principale di interesse è la famosa scena dello spogliarello di Sophia, la diva è in gran forma e lo spettacolo è certamente inusuale in una commedia per tutti. L’attrice è nei panni di una prostituta di lusso, e anche per questo ruolo ha sia il physique du role che il temperamento;  il buon Marcello sfodera invece un’interpretazione caricaturale molto divertente. Nel suo insieme l’episodio oltre ad essere piacevole, ha una sua dignità narrativa che non fa troppo leva sulle disgrazie nazionali, anche se contribuisce a dare il quadro complessivo del film che è, prevedibilmente, il classico esempio di filosofia italica della via al meno peggio

Abbiamo detto di come i tre episodi possano essere letti in chiave geografica, ma forse risultano più appropriati se li si interpretano in un senso politico: l’episodio napoletano ci porta tra le miserie del quarto stato, e quindi a sinistra. La borghesia e la destra sono rappresentate invece dalla storia milanese: anche questo frammento, come il precedente, lascia parecchio a desiderare da un  punto di vista morale. Invece il terzo episodio, quello romano, quello che miracolosamente unisce i valori religiosi (il ragazzo ri-convinto al sacerdozio) a quelli affaristici (Mara fà la professione), con la prostituta che di fronte alla nonnina che piange si commuove, ecco, duole un po’ dirlo, ma nel complesso funziona, (almeno più degli altri).
Insomma, un film davvero democristiano, in qualunque senso si possa intendere. 





Sophia Loren















Nessun commento:

Posta un commento