1774_ELLIS IN GLAMOURLAND , Paesi Bassi 2004. Regia di Pieter Kramer
Nel corso della sua lunga carriera, Joan Collins si era mossa
prevalentemente sull’asse atlantico, tra la natia Inghilterra e gli Stati
Uniti, mecca del cinema e della televisione. Nell’Europa continentale aveva avuto
più di un’esperienza italiana e in pochi altri paesi tra cui, certamente non
figurava l’Olanda, paese non precisamente ai vertici della produzione cinematografica.
Per il film Ellis in Glamourland, l’attrice inglese è chiamata nei Paesi
Bassi come sorta di ambasciatrice del fascino hollywoodiano. In realtà, sebbene
la Collins grondi glamour come sempre, il titolo è relativamente indicativo
della storia narrata nel film. Joan è una scrittrice di successo che è arrivata
in Olanda per presentare il suo nuovo libro con relativo programma formativo: Come
sposare un milionario. I riferimenti al famoso film con Marilyn Monroe,
Betty Grable e Lauren Bacall [Come sposare un milionario (Ho to Marry
a Millionaire), Jean Negulescu, 1953] si fermano però qui: Ellis in
Glamourland non va oltre la simpatia per la classica storiella alla Cenerentola.
La poverina della vicenda è, in questo caso, la Ellis del titolo (Linda de Mol,
star della televisione olandese ma non particolarmente memorabile sul grande
schermo), donna lasciata sola dal marito con un figlio a carico. Ellis cerca di
arrangiarsi come può lavorando in un caffè e facendo le pulizie in un
prestigioso hotel: quando viene licenziata dal primo impiego le cose si fanno quindi
più ardue. Mentre pulisce la Hall dell’albergo, viene notata da Susan (Joan
Collins), una scrittrice di successo che la invita a partecipare al corso che
insegna come mettere in pratica quanto ha scritto nella sua ultima fatica
editoriale. In sintesi, sistemarsi tramite matrimonio e in questo ambito si
trova, evidentemente, il glamour secondo gli autori del film. Al netto delle
schermaglie narrative, non particolarmente originali o avvincenti, Ellis
riuscirà ad acchiappare un ricco vedovo, Meindert (Kees Hulst), salvo
accorgersi proprio sul filo di lana di essere innamorata di un altro papabile
milionario che, ironia della sorte, si rivela essere squattrinato quanto lei.
Il passaggio è necessario per certificare, anche dalla trama, che quello che
conta è l’amore e non il denaro ma, insomma, per quanto possano essere
argomenti condivisibili certo non si tratta di temi inediti o inusuali. Tra le
note di folclore di un film carino non più che carino, la presenza del
calciatore Ruud Gullit e di sua moglie Estelle, nipote del leggendario Johan
Cruijff.


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