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lunedì 6 dicembre 2021

ANZACS: EP. 1 THE GREAT ADVENTURE

937_ANZACS: Ep. 1 THE GREAT ADVENTURE ; Australia1985; Regia di John Dixon, George T. Miller e Pino Amenta.

Serie di cinque film televisivi dedicata alla partecipazione australiana alla Grande Guerra, Anzacs arriva nella scia della cosiddetta Australian New Wave. Il movimento cinematografico, che vide tra i protagonisti tra gli altri Mel Gibson e Nicol Kidman, aveva già affrontato un momento cruciale della storia del paese australe come la partecipazione alla Prima Guerra Mondiale col capolavoro di Peter Weir Gli anni spezzati. In sostanza la corrente artistica rappresentava la definitiva consapevolezza di sé dell’Australia e se c’era un evento che era l’emblema di questo sentimento era proprio la campagna durante la Grande Guerra. L’esordio nel conflitto degli Aussie, con il famigerato sbarco a Gallipoli, venne infatti inteso nel paese come la perdita dell’innocenza di un intero popolo. In realtà la crudezza degli scontri della Prima Guerra Mondiale sorprese un po’ tutti ma, forse, quello che suscitò maggior sgomento da parte degli australiani (e neozelandesi) fu essere trattati dalla madrepatria britannica come una qualunque colonia del terzo mondo. In fondo gli australiani erano di stirpe europea, si veda in questo senso il loro rapporto con gli aborigeni, ma si accorsero sulla pelle dei propri soldati che per l’Inghilterra erano buoni solo come carne da cannone. La campagna di Gallipoli fu un vero disastro e il primo episodio della serie Anzacs (acronimo per Australian and New Zealand Army Corps) non poteva certo esimersi dal cominciare proprio con quella sciagurata spedizione. Il protagonista dell’opera, Martin Barrington (Andrew Clarke) è un giovanotto facoltoso che è in disaccordo col padre: si ritira dall’università prima della laurea e rifiuta l’iscrizione al più prestigioso reggimento inglese per arruolarsi come semplice caporale nel contingente che formerà l’Anzacs. 
Nel differente rapporto con la madrepatria, venerata dal genitore, mentre considerata semplicemente uno stato altro dal nostro, si possono leggere le prime forme di consapevolezza nazionale del paese dei canguri. A flirtare con Martin, per sostenere la traccia rosa nel racconto, Kate (un’avvenente Megan Williams) sorella di Dick (Mark Hembrow) spericolato amico e compagni d’armi del protagonista. Come noto la campagna di Gallipoli fu un esordio brutale per l’esercito australiano che si trovò mandato allo sbaraglio senza alcun ritegno dal comando britannico. La cosa non deve essere stata facilmente digerita se, dopo settanta anni, anche in The Great Adventure sono numerose le sottolineature che evidenziano l’inefficienza con cui venne gestita l’operazione. Lo sbarco su una spiaggia sbagliata, con la conseguenza che le mappe per poter pianificare l’assalto non avessero corrispondenze utili, la follia degli attacchi suicidi, la pretesa di attirare sulle truppe australiane già allo stremo l’attenzione del fuoco turco per consentire le manovre agli inglesi poi andate comunque disattese, insomma, anche in The Great Adventure non vengono risparmiate le critiche alla strategia degli alleati in quella circostanza. 

Detto che la storia è godibile e il film piacevole, ironico oltre che ben confezionato, soprattutto per essere una produzione televisiva, sorprende che gli autori di un testo tanto attento ad evidenziare le lacune britanniche nella circostanza, si lascino infine condizionare dalla tipica propaganda inglese, senza discussione la migliore tra le armi al servizio di Sua Maestà. 
Pretendere di far passare come impresa l’evacuazione della penisola di Gallipoli (“non è mai stato fatto, lo sai” se la raccontano due ufficiali ad un certo punto) è clamoroso; ed è altrettanto sorprendente che il film, seppur tiepidamente, sposi questa linea. Niente da dire: solo gli inglesi possono raccontare di una fallimentare fuga di soppiatto come fosse stata un’impresa storica. Meno male che la Storia ha una sua memoria autonoma al di là della propaganda di parte. Tuttavia, ce ne fossimo anche dimenticati, ci sarebbe stata Dunkirk, nel successivo conflitto mondiale, a rinfrescarci il ricordo.


Megan Williams



4 commenti:

  1. Mi hai ricordato quella battuta del film di Tarantino... "non devi mai dare a un kiwi dell'australiano se non vuoi prendere un fracco di legnate..." 😄😄

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  2. "Grindhouse - a prova di morte"
    è una scena in cui le ragazze parlano fra loro attorno a un tavolo, una di loro è neozelandese...

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  3. Ah ok. Non lo rivedo dai temi di uscita nelle sale.

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