
Ai più ricchi, che erano considerati déi,
si sacrificavano vittime umane, e qualcuno non esitava a offrire loro
spontaneamente la propria vita, poiché in questo modo sperava, in una
successiva reincarnazione, di tornare all'esistenza nella condizione di un
ricco, o di un dio.
Rabbi Nachman, Storie e leggende chassidiche, a cura di Martin Buber.
"Oligarca" è un termine ai quali i media ci hanno ormai abituato fin
troppo bene. Oligarca è un marchio infamante, uno stigma che indica corruzione,
potentato economico irrispettoso di qualsiasi diritto, una
ricchezza pantagruelica che sfocia nell'immoralità.
In occidente, la classe sociale corrispondente bada bene, ovviamente, a
definirsi 'oligarca' ma ha coniato termini più rispettosi: magnate,
imprenditore, VIP; non è circondata da disprezzo, ma cerca un rispetto quasi
religioso: sono loro che attivano il futuro, vanno nello spazio, difendono la
democrazia, danno lavoro.
Questa differenza ha origini storiche: i magnati occidentali hanno seguito, e
orchestrato, la nascita e lo sviluppo della società capitalista, divenendone un
tassello fondamentale. Nei paesi dell'ex URSS, al contrario, il capitalismo è
stato introdotto per inerzia, come un liquido che ha riempito un contenitore
che non poteva rimanere vuoto; nella spartizione disordinata che ne è seguita,
spartizione delle enormi risorse energetiche, nucleari, alimentari, i
vincitori, ovvero coloro che sono riusciti ad accaparrarsi di più, sono stati
visti come usurpatori. L'ascesa di una classe di grandi proprietari e
imprenditori non è stata letta, come in occidente, quale frutto di un lungo
processo storico, ma semplicemente come l'illegittimo furto, da parte di una
banda di ladri, di risorse appartenenti al popolo.
Ed è proprio il contrasto tra il 'popolo' e gli 'oligarchi' a dominare gran
parte della prospettiva ideologica ucraina, come rivela anche il nome del partito
del presidente Volodymyr Zelensky: servitore del popolo, da porre in
contrasto con coloro che al popolo si oppongono: gli oligarchi.

La protesta di Euromaidan non si capisce
se non si legge anche in questa prospettiva: l'avvicinamento alla UE, l'abbattimento
di simboli russi, l'occupazione degli edifici governativi e la cacciata del
russofilo Viktor Janukovic sono altrettanti segnali della voglia di un
cambiamento radicale, che modifichi le dinamiche sociali ucraine, un
cambiamento che arrivi ad occidentalizzare le classi magnatizie ucraine,
responsabilizzandole all'interno di una prospettiva nazionale che premi il
merito e l'amor di patria più che il semplice accumulo di ricchezze visto con
un misto di meravigliata invidia e di odio dalle classi inferiori.
L'ascesa di Servitore del popolo e di Zelensky in particolare, è
stata aiutata da una forte propaganda anti-oligarchica. Una volta diventato
presidente, l'ex attore ha ingaggiato una politica che avrebbe dovuto essere il
prologo di un cambiamento profondo.
Con la legge nr. 5600 si stabiliscono i criteri per definire a livello pubblico
e ufficiale chi sia un 'oligarca': oligarca è colui che possiede beni per più
di 85 milioni di dollari e che abbia un ruolo determinante in tre settori:
economia, media e politica. In altre parole, questa legge condanna il fil
rouge tra potere economico e potere politico, visto come la premessa di
qualsiasi decadimento della vita pubblica e sociale. La qualifica non è una
semplice etichetta infamante, ma una serie di decreti di ferro ne dovrebbero
limitare le attività in tutti i campi sopra menzionati: nel settore economico
non son più possibili per loro appalti pubblici; nel settore politico è
severamente vietato ogni finanziamento ai partiti; nel settore dei media sono
obbligati alla chiarezza più assoluta per quanto riguarda le loro attività, di
qualsiasi genere.

Tuttavia, è possibile per un corpo
respirare senza polmoni? E' pensabile trasformare una intera classe sociale
che, peraltro, è stata il motore della società nell'arco degli ultimi
trent'anni circa?
Davvero è credibile che il finanziamento privato ai partiti scomparisse con un
colpo di bacchetta magica di un decreto presidenziale?
La società ucraina, anche dopo Euromaidan, rimane profondamente permeata
dell'influenza degli oligarchi, siano essi etichettati con i criteri della
legge 5600 o meno.
Indicativo il caso di un'inchiesta di alcuni giornalisti tedeschi i quali, dopo
le elezioni del 2019, indagarono sui finanziamenti a Servitore del
Popolo: nessun oligarca ma un macellaio, un pensionato, un carcerato e
altri personaggi anonimi. Non è difficile quindi, per chi ha in mano le redini
del gioco, aggirare la legge nr. 5600 semplicemente delegando ad altri il
finanziamento; non è difficile per chi possiede più di 85 milioni di dollari
spostare i fondi all'estero e improvvisamente non corrispondere più, ai sensi
della legge 5600, alla categoria di 'oligarca'.
Il sogno di Euromaidan è lungi dall'essere realizzato, ma sicuramente esiste
una reazione popolare e anche politica allo strapotere degli oligarchi,
difficile però da eliminare senza una lotta dura, lunga e irta di pericoli.
I due grandi nemici Volodymyr Zelensky e Vladimir Putin hanno, in questo senso,
il medesimo problema: quello di una categoria di magnati che trascende la
classe politica e che, se sfidati apertamente, potrebbero reagire in maniera
inaspettata e ostile. In quest'ottica, le sanzioni europee volte a danneggiare
gli oligarchi russi hanno lo scopo di mettere questi ultimi contro Putin, nella
consapevolezza che loro, più che i militari, potrebbero mollare il presidente
causandone la caduta.
Tuttavia la guerra, finora, sembra aver compattato i rispettivi fronti, più che
il contrario: in Ucraina, il pensiero per la sicurezza nazionale è l'arma con
la quale Zelensky riesce a tenere buoni i suoi oligarchi; in Russia, i magnati
vedono con interesse la possibilità di accaparrarsi di nuovi settori energetici
e alimentari, nel caso che l'Ucraina ricada nuovamente sotto la sfera
d'influenza russa.
Solo il tempo dirà se questa alleanza è destinata a durare o se le teste di
Zelensky e Putin verranno offerte, come nel racconto di Rabbi Nachman dal quale
abbiamo preso la citazione iniziale, come sacrificio ai ricchi, che erano
considerati déi.
Fonti: Scaglione Fulvio, Zelensky e il peso degli oligarchi, in Limes
2/2022

